Gli uomini preferiti dalle Befane

Ma se è vero che gli uomini preferiscono le Befane, quali sono gli uomini preferiti dalle Emme-Befane?
 

Laura Randazzo

I miei uomini preferiti? Innanzitutto la mia dolce metà, con cui condivido da tanti anni la mia vita, che mi accetta per quella che sono (una befana con la testa fra le nuvole :) ), con la sua infinita pazienza nell'ascoltare tutte le mie storie e che mi ama "tutto compreso" :). Il secondo è Semola, il piccolo piumino giallo che mi ricorda con la sua intelligenza e fiducia l'innocenza e l'affetto. Il terzo è Lupin, ultimo arrivato, un quadrupede pieno di entusiasmo ed energia, che mi sta insegnando la bellezza della spontaneità delle emozioni e la stupidità dell'orgoglio negli affetti: lui non si vergogna mai di chiedere le coccole o conforto quando è spaventato. E poi i miei amici, che sono anche la mia famiglia. Quelli che con grande spirito di sacrificio rileggono venti volte (minimo!) i miei libri e racconti; quelli lontani che rivedo una volta l'anno, ma è come se fosse trascorso soltanto un giorno dalla precedente partenza. Un grazie a tutti loro per essere nella mia vita.

Mara Roberti

Alla fine di uomo preferito ce n'è uno solo, che poi è anche quello che c'era all'inizio e che alla fine spesso non c'è più. È l'uomo che avrà sempre le mani più grandi e gli occhi più grandi e il cuore più grande di qualunque altro, forse perché da piccole sembra tutto più grande, forse perché un padre in fondo è un mistero non svelato, dentro quella montagna d'amore che secondo me li stupisce e li intimidisce sempre un po’, anche i più coraggiosi. E poi in quelle mani grandi il mondo sembrava piccolissimo, per girarlo tutto non c’era neanche bisogno della scopa, bastava un sorriso.

Adele Vieri Castellano

Il mio uomo preferito? Difficile dirlo... Ironman no perché non riesco a capacitarmi come un uomo possa essere cosi freddamente geniale. Spiderman no, ho una fifa viscerale dei ragni. Hulk no, troppo malato con quella sua faccia verde limone. Superman no, è così schifosamente BUONO. Batman no, i ricconi mi stanno antipatici. Thor è troppo epico. Lanterna verde troppo fantascientifico. Ricapitolando, non voglio un eroe. Solo un uomo: non autosufficiente, distratto, rompiscatole, geloso, disordinato, brontolone. Il mio uomo, quello che tutte le sere rientra a casa e mi saluta. Con un sorriso.

Paola Gianinetto

Il mio maschio preferito… uhmmm… mica facile! Dopo averci pensato a lungo, ho deciso di scegliere lui, il primo uomo (o quasi uomo) che ha fatto battere forte il mio cuore, il primo a cui ho dedicato i miei sospiri e le mie lacrime di donna (o quasi donna) innamorata: Terence, l’oggetto del tormentato amore della bionda e boccoluta Candy Candy, oltre che del mio e di quello di milioni di ragazzine alle prese con le prime tempeste ormonali.

Terence dai lunghi capelli e dagli occhi intensi e splendenti, Terence orgoglioso, anticonformista e ribelle, forte, coraggioso e impavido, Terence dal fascino oscuro e pericoloso, tanto che ti veniva voglia di mangiartelo. A pensarci bene, anche se è il mio preferito, un po’ lo odio. È colpa sua se per i successivi vent’anni ho sbattuto la testa contro una schiera infinita di belli e dannati, alla disperata ricerca di un suo clone in carne e ossa che, diciamoci la verità, non esiste: nella realtà, il più delle volte un’adorabile canaglia è una canaglia e basta. Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare e a Terence quel che è di Terence: in gran parte è merito suo se adesso scrivo quello che scrivo, perché lui, ebbene sì, rivive in ogni mio personaggio, come una specie di maledizione. O di benedizione, dipende dai punti di vista.

Monica Lombardi

Il mio uomo preferito? Fino a un po’ di tempo fa avrei risposto "quello che ho sposato", lo scoglio che il mio mare lambisce quando è calmo e contro il quale si scaglia quando è in tempesta. Lui è sempre lì, non si muove, e le onde lì vanno a finire, sia quando sono risacca che quando sono cavalloni. Poi nove anni fa lo “scoglio” è stato spodestato senza tanti complimenti dal gradino più alto del podio da un esserino con un faccino da prugnetta arrabbiata, che fin dal primo giorno mi ha rubato il cuore. Negli anni il faccino si è fatto sempre più bello, i capelli sono diventati biondo-angelo, e oggi l’esserino cresciuto ma non troppo mi coccola, mi fa arrabbiare, mi sbaciucchia, mi sfida in continuazione e mi fa ridere. Tanto.

Mariangela Camocardi

Il mio uomo ideale è l'anti eroe per eccellenza, quello cioè che non sfrutta l'aspetto e la virilità per sedurmi, bensì l'intelligenza e la disponibilità a considerarmi sua pari in ogni contesto del nostro rapporto, rispettando sempre la mia indipendenza e individualità. Voglio essere la persona più importante e irrinunciabile della sua vita anche quando litighiamo furiosamente E viceversa, naturalmente. Insomma, il mio lui è un Principe Azzurro sotto mentite spoglie (casomai non si fosse capito).

Angela Cutrera

Il mio uomo preferito non sa parlare, ma sa farsi capire benissimo. Il mio uomo preferito ha imparato a baciare da poco, ma bacia già da consumato seduttore, con le labbra umide e sensuali, sulla bocca. Il mio uomo preferito quando mi vede arrivare si illumina tutto e mi corre incontro ridendo felice. Il mio uomo preferito ha la stessa identica fossetta che ho io sulla guancia quando sorrido. Il mio uomo preferito si addormenta tra le mie braccia tenendomi l'orecchio destro stretto nella mano. Il mio uomo preferito mi fa venire voglia di sorridere ogni volta che penso a lui. Il mio uomo preferito è un vero maschio: adora il pallone e le macchine. Il mio uomo preferito è più basso di me, parecchio, ma a me non importa, stiamo benissimo insieme lo stesso. Il mio uomo preferito ha due anni, si chiama Roberto come mio padre, ed è mio nipote. Sarà per tutta la vita il mio uomo preferito, e che lo sappia chiunque intenda pretendere al titolo.

 
Per finire anche noi di Emma vorremmo ringraziare qualche uomo.

Grazie a Giovanni Arnone per le splendide copertine, a Carlo Braga per il suo sostegno in Rete,  a Matteo Brambilla, l'uomo dei contratti e delle promozioni, a Marco Ferrario per aver creduto per primo a Emma, a Stefano Tettamanti, per aver avuto l'idea dell'antologia befanesca (ebbene sì, l'idea è sua!)  e a Inachis Io, vero e proprio Emmo in un mare di Emme.