emmamovies: L’amore cancella le differenze?

Osservazioni e riflessioni (più o meno serie ma rigorosamente al femminile) sul romance al cinema a cura di Patrizia Violi  

 

Lei è una graziosa parrucchiera di provincia, lui un affascinante intellettuale parigino, professore di filosofia e autore di saggi. Lei adora il karaoke e Jennifer Aniston, mentre lui cita Kant in continuazione e frequenta l’Opera. Un bel giorno, per caso, lei gli taglia i capelli e scocca il colpo di fulmine. Durerà a prescindere dall’abisso socio-culturale che li separa? La passione trionferà über alles? È questa la trama di Sarà il mio tipo?, la commedia di Lucas Belvaux (tratta dal romanzo Pas son genre di Philippe Vilain), che ripropone, con una cifra sentimentale condita da una buona dose di ironia, un ostacolo tradizionale del romance: la differenza sociale tra i due innamorati. Come va a finire fra i due francesi non ve lo svelo, per ovvi motivi, ma vorrei approfondire invece il problema della differenza di classe nelle storie d’amore. Dai principi azzurri delle favole ai classici, arrivando al rosa seriale, lui è sempre più ricco, più potente di lei, che però è molto bella. Certo, perché se oltre a essere povera e un po’ ignorante fosse anche cessa, non ci sarebbe storia. Più difficile invece trovare il contrario: lei ricca, intellettuale e potente, che perde la testa per lui, ovviamente bellissimo, ma modesto di reddito e anche un po’ ingenuo. Per intenderci, con tanti muscoli ma un neurone solo. Descrivendola, mi rendo conto che forse questa è una trama più erotica che sentimentale. Forse però qui veramente la passione trionfa sulle differenze sociali. Voi cosa ne pensate? Perché è spesso il protagonista maschile a essere socialmente più luminoso? Perché per far vincere l’amore è lui che deve “abbassarsi” verso di lei? Non è un po’ datato questo stereotipo?