Scrivere a quattro mani: Alice Winchester e Anja Massetani raccontano il loro "duo"

Alice: L'idea del romanzo mi ha colto in pieno una domenica in cui mi era venuta a trovare Anja. Avevo appena finito di farle vedere uno dei miei film preferiti, "Le belve" di Oliver Stone, tratto dal romanzo di Don Winslow, libro che adoro. Una delle cose che ho amato di questa storia, e che mi è saltata all'occhio più di tutte, è lo straordinario legame dei due protagonisti maschili. Nel noir di Winslow, per chi non conosce la trama, parte tutto dalla favolosa storia d'amore a tre: due uomini, due amici, due ragazzi che sono l'uno l'opposto dell'altro ma legati come fratelli, amano la stessa donna. E lei ama entrambi perché, insieme, i due formano l'uomo perfetto. Tutto è partito dal legame di questi due uomini. La sfida era creare due personaggi maschili talmente legati da aver condiviso tutto, senza imbarazzo e vergogna, e farlo nascere dal loro punto di vista. La trama completa l'abbiamo tracciata insieme. Volevamo qualcosa di adrenalinico, politicamente scorretto e, allo stesso tempo, sexy e invitante. So che non vale, ma io stessa mi sono innamorata di Shaun e Logan. Della loro amicizia che andrà sempre oltre ogni cosa.  

Anja: "Le belve", film magnifico. Per chi non lo avesse visto, lo consiglio a chi ama le storie "forti". Ricordo bene quel giorno. Alice mi disse: «Ma se scrivessimo una storia tipo...» E da quel momento sono iniziate a venire fuori le idee, a partire dai due personaggi maschili che ci hanno messo davvero poco a concretizzarsi nelle nostre menti. Direte: "Embè, con due gnocchi come quelli a fare da modelli..." È vero, ci siamo ispirate ai due attori anche dal punto di vista fisico, cosa che ha reso il lavoro più facile e molto allettante.  

Anja: Scrivere una storia a quattro mani è un'esperienza bellissima se ci sono  intesa e complicità con la persona con la quale si condivide l'avventura. Il lavoro diventa molto meno solitario, più eccitante e stimolante. Alice e io ci siamo "prese" un protagonista ciascuno, alternandoci nei capitoli. La collaborazione tra di noi è stata comunque sempre molto viva, anche quando era il turno dell'altra. Spesso, via chat, io "diventavo" Shaun e lei Logan, e così davamo il via ai dialoghi che trovate nel libro.  

Alice: Una volta buttata giù la trama, studiato i personaggi e diviso i capitoli, abbiamo indossato i panni dei nostri protagonisti. Ed è vero che l'intesa è tutto! La cosa bella di essere in due a intraprendere questo viaggio è che se hai un dubbio, un problema o altro, basta chiamare l'altra ad è fatta. A volte siamo state giornate intere in chat a elaborare al meglio le scene, ma tutto questo non ha fatto che catapultarci ancora di più nella storia. Essere Logan è stato fantastico. Ho fatto un viaggio nell'amicizia, nel dolore e nella rinascita. Il punto di vista maschile è tutta un'altra storia. Va anche detto che io e Anja ci siamo conosciute grazie a un gioco di ruolo proprio su facebook, quindi abbiamo anni di esperienza in collaborazione con i personaggi. Ne abbiamo creati tanti, tutti con storie personali particolari. Insomma, abbiamo "giocato in casa".