Sisters in action: il finale che non ti aspetti

Sin dall'inizio sapevo che questa non sarebbe stata una serie “una coppia = un romanzo”. Le vicende delle Sisters iniziavano parallele e così dovevano continuare. Ho concepito la serie come una delle fiction che più ho apprezzato (24), ma nello stesso tempo ne ho ribaltato la prospettiva mettendo sotto i riflettori, al centro della scena, un'eroina femminile, anzi… due. Ana e Mariah sono gemelle identiche, per molti (soprattutto per la loro autrice) sono la metà di un intero. Ognuna ha le sue peculiarità e ha caratteristiche che sono solo sue ma che si incastrano perfettamente con quelle dell'altra: insieme sono invincibili. Hanno un passato pesante da portare, scelte di vita importanti che le condizionano, e l'incontro con l'amore è solo uno dei tanti tasselli del puzzle che le riguarda. Non sono eroine che hanno bisogno di essere salvate, anzi, capita che siano loro a dover salvare gli altri o anche loro stesse, quando non devono provvedere l'una alla salvezza dell'altra. Scardino forse un po' l'ideale romantico della donna che trova la sua metà nell'amore della sua vita ma il mondo delle Sisters è duro e spietato, gli assassini uccidono, gli alleati non sempre sono 'buoni' e anche gli eroi (e l'amore) hanno i loro lati oscuri. Separate da bambine, invischiate in una rete invisibile che cercano di spezzare, il legame con una sorella perduta è un riflesso, la passione genera conflitti e la conquista dell'amore è un miraggio. Eppure... eppure... è una trilogia rosa, no? Il lieto fine è obbligatorio... giusto? Giusto, ma c'è il motto della collana da rispettare: adrenalina e passione, mistero e amore, azione e sentimento, inoltre, come in tutti i serial che si rispettano, i finali chiudono il tema conduttore ma non sigillano la vicenda. E così il primo romanzo, Riflessi, termina con un colpo di scena, uno di quelli che nessuna lettrice di romance si augura (l'idea era proprio quella della lettrice che si mangia le unghie nell'attesa di scoprire come va avanti la storia), nel secondo, Conflitti, va meglio... se ci si fermasse all'ultimo capitolo! Evitando di leggere l'epilogo, si potrebbero dormire sonni tranquilli, ma ovviamente contavo sul fatto che l'epilogo venisse letto! In Miraggi... beh, diciamo, in quanto terzo e conclusivo romanzo tutto si spiega, i personaggi trovano il loro posto (tra i morti o tra i vivi), la trilogia è finita, si può chiudere l'e-reader in pace ma... non mettetevi troppo comod