La voce del destino

Emily Pigozzi ci parla del suo nuovo romanzo dal titolo La voce del mare, in uscita il 19 giugno e già in preorder.

 

 

Ho sognato.

Un teatro silenzioso, il fruscio del sipario di velluto che scorre.

Luci che si affievoliscono, lasciando un respiro trattenuto nella penombra.

E poi, la musica. Tonante, emozionante, tenera.

Tutto un tripudio di emozioni, di personaggi epici, pronti ad amare e a morire, sì… ma cantando.

Questa è la lirica, per me.

E io la vivo da fuori, da melomane e spettatrice.

Per chi la vive da dentro, invece, è una guerra. Una guerra di sogni e di aspettative che fagocitano tutto, lasciando quei melodrammi al posto di una vita fin troppo reale. Fatica, sudore, lacrime e competizione, esami continui che iniziano da giovanissimi e non finiscono mai. Ma naturalmente anche amore per la musica.

Così è nato La voce del mare, il mio nuovo libro in uscita con Emma Books. Volevo parlare di questo: dei sogni che nascono, vivono e forse muoiono nella vita reale.

Per Thalia, sarà il sogno ricorrente di un’isola greca, che l’ha raggiunta in un momento difficile, e un legame sconosciuto ma inscindibile.

Perché Dorothea era molto più della nonna con la crocchia di capelli bianchi intravista solo poche volte da bambina. Dorothea rappresenta l’ignoto, rappresenta le piccole storie che ci circondano e muovono il mondo, che meritano di non essere dimenticate.

Dora ha lasciato in dono a Thalia una voce immortale e un destino da ripercorrere passo dopo passo.

Se poi ci mettiamo la primavera di Zante, il suo spettacolare mare blu intenso che sa parlare una lingua antica e un vicino di casa in fuga dal mondo, arrabbiato e scorbutico, che rischia la vita per lavoro… be’, abbiamo pronti gli ingredienti del nostro melodramma.

Vincerà il cuore o la ragione? E il passato troverà finalmente il modo di fare la pace con il futuro?

Vivere, morire, amare.

Immaginare di essere qualcun altro o lasciarsi sorprendere dalla bellezza della vita, che a volte sa regalarti momenti di assoluta perfezione, anche quando non te lo aspetti.

Cantando un’aria stonata, a cuor leggero. Sognando.

Perché la vita sa stupire, ed è il più bello dei palcoscenici.