Mare, sole e bouganville. Basta poco per innamorarsi… a Santorini
Ho visitato Santorini due estati fa e me ne sono perdutamente innamorata. Osservavo ogni cosa con la stessa emozione e la stessa meraviglia che hanno i bambini quando aprono i regali il giorno di Natale. Avevo sempre la macchina fotografica tra le mani, pronta a immortalare ogni particolare per conservarlo nei miei ricordi. Ma, in realtà, non c’era bisogno di scattare tutte quelle foto perché Santorini è e resterà impressa nel mio cuore e mi basta chiudere gli occhi per rivedere il blu del suo mare, il bianco delle piccole casee delle terrazze a picco sul mare, i colori sgargianti delle bouganville, le tipiche taverne con le tovaglie colorate, i tramonti che accendono il cielo e il mare,le spiagge di sabbia nera, i tramonti infuocati sulla caldera.
Passeggiando per Oia, la cittadina più caratteristica dell’isola, mi sono imbattuta spesso in coppie di innamorati intenti a fotografarsi negli angoli più suggestivi, con il mare che faceva loro da sfondo e da cornice. E, altrettanto spesso, ho incontrato sposi presi dal loro servizio fotografico su quella meravigliosa isola, vicino alla cupola blu di qualche chiesa o magari in cima al tetto di qualche casa.
È per questo che ho deciso di ambientare Basta poco per innamorarsi proprio qui. Mi sembrava il posto perfetto per una grande storia d’amore, dolce e intensa, come quella di Giulia e Simone.
Mentre scrivevo il romanzo ripercorrevo con la mente tutti i luoghi in cui ero stata e, vedendoli attraverso i loro occhi innamorati, mi sono sembrati, se possibile, ancora più belli e pieni di magia.
Santorini è una cartolina, è un contrasto di colori, è il quadro di un pittore, è uno scrigno di tesori tutti da scoprire. Santorini è un’isola senza tempo, sospesa tra cielo e mare, immersa in un’atmosfera rarefatta, poetica, magica. A Santorini mi sono sentita libera, in pace, fuori dal mondo.
Estratto dal Capitolo 3 - Basta poco per innamorarsi
Mi stringo a lui e provo subito un senso di felicità.
Dopo tanto tempo mi sento bene, sono rilassata e ogni ansia sembra essere svanita. Forse questo posto è magico davvero.
Ci lasciamo conquistare da Oia, dalle meravigliose cupole blu, dalle deliziose case bianche che sembrano sospese nel vuoto, dai vicoli stretti e suggestivi, dal colore acceso delle bouganville, dal panorama mozzafiato sulla Caldera. Arriviamo fino alle rovine della fortezza veneziana e ci sediamo a riprendere fiato e a guardare l’immensità del mare sotto di noi.
«È tutto così meraviglioso! Sono senza parole…» esclama Simone estasiato mentre scatta una miriade di foto con il cellulare.
«Sì, lo penso anch’io. Vengo qui da molti anni, eppure ogni volta è sempre come se la vedessi per la prima volta» rispondo con lo sguardo perso nel mare.
«Grazie per avermi portato qui» mi dice Simone, prendendomi una mano tra le sue.
[....]
Mi fa tremendamente piacere poter contare su di lui, sapere che non sono più da sola. Anche se per poco. Appoggio la testa sulla sua spalla e mi lascio condurre da lui. Sto così bene che potrei seguirlo ovunque, anche in capo al mondo. Passeggiamo lentamente, senza fretta, con gli occhi persi nel turchese della piccola baia, racchiusa tra le imponenti scogliere rosse. È bello visitare Santorini fuori stagione, senza la massa di turisti che invade le sue piccole strade durante i mesi estivi.
«Ecco gli asini» grido felice come una bambina.
Sono tantissimi, sostano pigramente sotto il sole lungo gli scalini che dalla piccola baia portano fin sopra a Oia.
«Che buffi che sono» ride Simone mentre tira fuori dalla tasca il cellulare per scattare qualche foto.
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Un delizioso profumo di pesce cattura la mia attenzione. È l’ora di pranzo e i ristoranti della baia iniziano a cucinare il pesce appena pescato e l’aria si riempie di un odore squisito che fa venire l’acquolina in bocca.
«Senti che profumino!» esclamo inspirando profondamente.
«In effetti è piuttosto invitante… Se ci fermassimo a pranzo fuori pensi che i tuoi genitori si offenderebbero?» mi propone Simone.
Probabilmente mia madre avrà già cucinato ogni ben di Dio e probabilmente si offenderà da morire se adesso le dico che non torniamo a pranzo. Anzi, è probabile che mi terrà il muso per i prossimi tre giorni. Ma la proposta di Simone è troppo allettante per dire di no. Un pranzo sul mare, nella deliziosa baia di Ammoudi, tra le piccole barche ormeggiate e i caratteristici polpi appesi fuori dal ristorante a essiccare, in compagnia di un meraviglioso ragazzo del quale probabilmente sono già innamorata persa. Come potrei essere così scema da dire di no e rifiutare una simile occasione?