Emme che leggono Emme: Paola Gianinetto su Cuori controvento di Flumeri&Giacometti
Elisabetta Flumeri e Gabriella Giacometti tornano in Emma Books con Cuori controvento, una delicata commedia romantica che contiene tutti gli ingredienti per confezionare la perfetta storia d’amore: l’imprenditore cinico che guarda solo al proprio interesse, la donzella in difficoltà, l’ex fidanzato fedifrago e viscido come un verme, che cova propositi di vendetta, la perfida strega cattiva.
La prima frase con cui le autrici ci presentano Adele Forti, la protagonista, è questa: “Ognuno ha il suo modo di evadere dalla realtà. Adele lo faceva leggendo”. Una frase semplice ma potente al punto che, nell’istante in cui l’ho letta, quella ragazza è diventata mia amica. Trasferitasi al nord, a Milano, per dedicarsi alla carriera dei suoi sogni nel social media marketing, Adele trova lavoro in una piccola agenzia di servizi e si mette con Simone, il titolare. Richiamata a Bracciano al capezzale del padre morente, si trova all’improvviso schiacciata da responsabilità che non si sarebbe mai sognata di dover affrontare, lontana dalla vita che si era scelta a Milano, alla quale non può e non vuole tornare. Oppressa dal profondo dolore della perdita, tradita, disorientata, è pure costretta ad affrontare una scelta difficilissima. Il padre, insieme alla seconda moglie rumena, Oxana, prima di morire aveva firmato il compromesso per la vendita del circolo velico sul lago, La Vela, il “piccolo angolo di paradiso” nel quale Adele era cresciuta e che conteneva tutti i suoi ricordi più belli. Osteggiata da Oxana, che vorrebbe farle rispettare l’impegno preso dal padre, Adele decide di non vendere, di restaurare e gestire La Vela con le sue sole forze. Con tanto coraggio e un’incrollabile forza di volontà, si lancia nell’impresa, che sembra essere destinata ad avere successo, se non che…
Marco Rivelli, un affascinante uomo d’affari conosciuto come “l’imprenditore velista”, si trova nel suo elemento soltanto quando stringe tra le mani il timone di una barca a vela. Ma è anche dannatamente bravo a fare il suo lavoro, che consiste nel comprare aziende per poi rivenderle, realizzando profitti altissimi. La transazione di cui si sta occupando al momento insieme a Giselle, la sua socia, riguarda un resort di lusso sul lago di Bracciano. L’investitore è pronto a firmare un cospicuo assegno, ma rifiuta di farlo se prima non riusciranno ad aggiudicarsi la spiaggia del circolo ormai in rovina che sorge sulla sponda del lago, proprio sotto il resort: La Vela. Ed è qui che la vicenda si dipana: tradimenti, menzogne, amore che germoglia, gesti di eroismo e profondi cambiamenti interiori.
Una storia come tante, ma quello che la rende speciale, a mio parere, è la capacità delle autrici di descrivere i luoghi fino a farteli sentire veri e, soprattutto, tuoi. Mentre leggi sei in quel piccolo circolo abbandonato, vedi la vecchia insegna sbiadita che oscilla al vento, il cancello arrugginito, la vegetazione incolta, le pareti di legno scrostate della rimessa delle barche. E, contemporaneamente, vedi il circolo per quello che era un tempo con gli occhi di Adele: la vela spiegata dell’insegna che risplende ai raggi del sole, il cancello spalancato dipinto di fresco, la vegetazione lussureggiante che nasconde quel luogo dal resto del mondo, rendendolo magico. E il lago, con tutta la sua placida quiete, la sua tranquilla, accogliente aria di casa.
E lo stesso vale per le persone. Soffri con Adele per le sue perdite, lotti insieme a lei per salvare tutto il suo passato, la sua vita, per poter tornare finalmente a casa. Comprendi Marco, i suoi turbamenti e la sua crisi interiore di fronte a qualcosa di inaspettato e potente, che mette in discussione le fondamenta stesse su cui aveva basato la propria vita. Ami Riccardo, il papà scomparso, perché solo una persona eccezionale può lasciare un vuoto così grande e così tanta voglia di riempirlo. Ed empatizzi con Oxana, la giovane moglie rumena di Riccardo. Pur essendo un personaggio minore, lei tra tutti è quella che più mi ha colpito, per la capacità delle autrici di delinearne il carattere, di farne una persona vera. Quando ha convinto Riccardo a vendere il circolo pensava alla propria sicurezza economica? Sì. Ma non perché non volesse bene al marito, come sostenevano le immancabili malelingue, o perché l’avesse sposato per interesse. Semplicemente perché Oxana è una donna pratica, diretta. Dai bisogni semplici e dai sentimenti privi di ogni finzione. È una donna vera, appunto, caratterizzata da milioni di sfumature, come ogni essere umano. Perché le cose non sono bianche o nere, non esiste il bene assoluto o il male assoluto, ma tante, inafferrabili gradazioni di colore tra due estremi opposti.
Proprio in questo sta la bravura delle autrici, nel raccontare storie reali, prima ancora che realistiche. Dal momento che, forse per deformazione professionale, tutte le storie di Flumeri&Giacometti potrebbero essere indifferentemente raccontate in un libro o in un film, mi azzarderei a dire che i loro “filmibri” sono girati a Cinecittà, non a Hollywood. E non perché i protagonisti sono italiani.
Cuori controvento si legge tutto d’un fiato. In un periodo in cui il romance vira sempre di più verso l’estremo, ci ricorda che esiste un altro modo di raccontare l’amore: una narrazione che suggerisce, invece di mostrare, sentimenti non per questo meno intensi e profondi.